La Fondazione

La "Fondazione E. Salvadori - Zanatta, Meano" nasce per volontà della defunta baronessa Eleonora Salvadori – Zanatta a vantaggio degli abitanti di Meano.

Storia e origini

I Baroni Salvadori-Zanatta de Wiesenhof.

La stirpe “Salvadori” è originaria del Principato vescovile di Trento dove, nei secoli, fiorirono in diversi rami.

Il 14 gennaio 1766 i Salvadori di Mori vennero elevati alla nobiltà imperiale con il predicato “von Wiesenhoff”.

Un mese più tardi, Valentino de Salvadori, promotore della produzione serica a Bolzano e che – tra l’altro – contribuì finanziariamente alla costruzione della biblioteca del Convento di San Bernardino, ottenne da Giuseppe II la dignità di “barone” del Sacro Romano Impero.

Intorno al 1860, in seguito ad un’eredità ricevuta, i fratelli Giovanni, Francesco e Giuseppe Salvadori aggiunsero al loro il cognome “Zanatta”.

L’ultimo di questi fratelli, Giuseppe (n.1835 – †1921), oltre ad essere attivo a Riva del Garda come presidente della Cantina Sociale, acquistò gran parte della proprietà fondiaria della famiglia Sardagna ed ebbe possedimenti a Meano, tra cui l’imponente Villa dove la famiglia trascorreva i periodi di villeggiatura.

La comunità di Trento-Meano ha reso omaggio a Giuseppe Salvadori-Zanatta intitolando a lui la via in cui sorge e si affaccia la Villa Salvadori-Zanatta a Meano.

Famoso era il suo senso di carità verso i poveri e verso la Chiesa. In questo trovò nella nipote, baronessa Eleonora Salvadori-Zanatta (n.1908- †2005), un’erede di idee affini.

Dopo il matrimonio con il conte Lodron-Laterano, la baronessa Eleonora decise di trasferirsi definitivamente a vivere a Meano, presso la Villa Salvadori-Zanatta. Da qui il profondo amore per questa comunità.

La “Fondazione E. Salvadori – Zanatta, Meano” nasce per volontà della defunta baronessa Eleonora Salvadori – Zanatta, vedova contessa Lodron – Laterno. La baronessa, ultima erede di una grande familiare trentina, desiderava infatti che il suo patrimonio disponibile non andasse disperso e per questo motivo decise di destinarlo ad una fondazione a lei intitolata affinché fosse utilizzato a vantaggio degli abitanti del sobborgo che l’aveva accolta, Meano, e che lei portava nel cuore.

La Fondazione fu istituita con atto del 31 marzo 1998, a rogito del dottor Marco Dolzani, Notaio in Trento. Ottenne successivamente il riconoscimento della personalità giuridica e risulta iscritta al numero 156 del Registro delle Persone Giuridiche della Provincia autonoma di Trento.

La Fondazione, nonostante la previsione statutaria, non opera in qualità di ONLUS.